giovedì 14 ottobre 2010

Gatti



Mi piacciono i gatti; anzi, a dire il vero, mi piacciono tutti gli animali, ma i gatti in particolare, così come tutti i felini. Ma rispetto a tutti gli altri felini, i gatti sono - diciamo così – più alla portata. Molte volte ho pensato a questo mio amore per i gatti e alla fine ho concluso che forse anche io sono un gatto: fiero, indipendente, superbo e amante delle coccole. Ma non di quelle che mi vengono imposte, piuttosto di quelle che cerco io e quando le voglio io.

Nella mia famiglia i gatti hanno sempre avuto un posto particolare. Dal nonno Romolo, che ne ha avuti tanti (tutti di nome Nelly), ma io ne ricordo uno, una siamese, che poi si perse, chissà come; ai miei genitori, che adottarono un cuccioletto la cui madre era stata sbranata da un cane da pastore tedesco; a me stesso, che ebbi il piacere di avere un gatto siamese al quale detti nome Chimmy.

Chimmy era particolare. Lo andai a prendere a Napoli (abitavo a Novara in quel tempo) ed era figlio di Gennaro, un siamese simpaticissimo strabico che con un piccolo pettine nella zampa era capace di pettinarsi (cosa che oggi sarebbe su YouTube). Rientrai a Novara con Chimmy sul sedile posteriore della mia macchina.

Chimmy si faceva fare di tutto: dal tagliare le unghie a fare il bagno seguito dalla passata di phon per asciugarlo. In quel periodo fumavo nazionali esportazioni senza filtro e quando terminavo il pacchetto e lo accartocciavo, Chimmy correva verso di me e si metteva in attesa che io glielo lanciassi. Lo lanciavo e lui correva a riprenderlo e me lo riportava (come un cane da caccia). La cosa la ripetevamo più volte, fino a quando lui, esausto, si lasciava andare sdraiato a terra come un tappeto. Allora capivo che il gioco era finito.

La sera, quando io ero davanti alla televisione con i piedi sul tavolino, lui mi montava sulle cosce e lì stava per un po’. Poi avanzava piano piano fino ad arrivare con il muso all’altezza del mio mento e cominciava a leccarmi con quella sua lingua rasposa. Era un modo per dimostrarmi il suo amore. Anche gli animali sanno dimostrare amore.

Poi un giorno sparì e per amor di patria non dico come, ma per me fu una sofferenza atroce. Ancora oggi ne porto le tracce nel mio animo. Ora il desiderio di prendere con me un gatto è forte, ma resisto. Forse due sarebbe meglio, ma resisto. Resisto non so fino a quando.

2 commenti:

  1. Resisti ma non sai fino a quando… stai lontano dai gattili allora, da noi i mici hanno la colla. Però pensa… qualcuno che ti aspetta a casa e non ti chiede dove sei stato, ti scalda di notte e ti fa ridere come uno scemo ma ti vede solo lui e non ti giudica.

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  2. ...e si arrampica sulle tende...
    ...e si fa le unghie sui tappeti...

    Resisterò, resisterò.

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