mercoledì 6 ottobre 2010

Il Professore

Il Professore, prima di vederlo, bisogna telefonare e superare due livelli: la segretaria e l’assistente. Risponde la segretaria che ti dà l’appuntamento agognato. Ho telefonato a settembre e mi ha dato l’appuntamento per novembre. Poi, forse per intervento del mio santo protettore, la segretaria mi ha telefonato l’altro ieri e mi ha detto: "Le andrebbe bene se anticipassimo l’appuntamento a martedì 5 ottobre alle 19.10?". "Certo che mi andrebbe bene, grazie" ho risposto.

Così ieri sono andato all’appuntamento. Ma siccome non conosco la piazza dove il professore ha lo studio privato (né conosco la zona), e siccome la Cassia a quell’ora è intasata come una via del centro, mi sono mosso da casa un’ora e tre quarti prima. E così, visto che ho avuto una botta di fortuna a indovinare la via e che c’era poco traffico e ho trovato subito parcheggio, sono arrivato un’ora prima. Accade a chi abita a Roma e si deve spostare in macchina: puoi arrivare un’ora prima o un’ora dopo, senza che tu ne abbia merito o colpa.

Mi sono fatto un giro della piazza e ho visto due "pizzardoni" (vigili urbani, un maschio e una femmina) che facevano multe a macchine in sosta (forse vietata per Comuni padani, ma qui siamo a Roma!). Ho deciso quindi di piantonare la mia macchina fino a quando, con mio sommo piacere, se ne sono andati. Così, liberatomi dell’angoscia della possibile multa, sono entrato nello studio del Professore. Sala d’attesa con musica classica. Un paziente anelante parlava al telefonino con spiccato accento napoletano. Una coppia seduta di qua e una di là.

Mi sono rivolto alla segretaria, che mi ha dato un foglietto da riempire con i miei dati, e che ho restituito al più presto. Mi sono messo quindi a leggere una rivista (vecchia di quattro mesi) e ho cercato di trascorrere il tempo senza pensare. Intanto i clienti si avvicendavano uno ogni quarto d’ora. Il conto è presto fatto – mi sono detto – se il Professore lavora in studio dalle 16 alle 20, a 250 euro a visita, quant’è in totale? Non mi sono voluto dare risposta.

E’ trascorso un po’ di tempo, fino a quando sono stato chiamato da un giovane medico dal nome esotico, ma non era il professore: era l’assistente. Siamo entrati in una stanza e mi ha posto alcune domande mentre riempiva una scheda. Poi mi ha rifatto accomodare nella sala d’attesa. Mi sono immerso ancora nella lettura della rivista, fino a quando sono stato chiamato dalla segretaria che mi ha accompagnato nello studio del Professore. Questi mi ha posto alcune domande, ha fatto alcune obiezioni e infine mi ha detto: "Mi faccia sentire la pancia".

Mi sono steso sul lettino e lui mi ha tastato e auscultato la pancia, fino a quando ha emesso la diagnosi: "La sua peristalsi va bene". Ma ha aggiunto: "Bisogna fare una colonscopia". E ancora: "Deve prenotare; questo è il numero di telefono dell’ospedale e questo il numero della clinica dove opero; all’ospedale ci vorrà del tempo; provi anche alla clinica". "Grazie Professore, buona serata". Alla segretaria pago 250 euro (con ricevuta fiscale, però).

5 commenti:

  1. Caro Pipo,
    la (cosiddetta) sanità è il più grande bisinéss del terzo millennio!

    RispondiElimina
  2. Non ho parole. Devo dirlo a mia moglie che fin ora non ha capito niente,lavora da mani (ore otto) a sera (ore venti) senza fermarsi neanche a fare uno spuntino, visita centinaia di pazienti e continua la sua ricerca senza accorgersi che arriva mezzanotte e che è ora di andare a dormire. Lo stipendio.. di un prof universitario.Bè anche se glielo dicessi non cambierebbe molto continuerebbe nello stesso stile e forse con molta rabbia quando vede che molti pazienti del sud con grandi sacrifici e difficoltà vengono da lei a farsi curare perchè la sanità giù....Ciao Ard

    RispondiElimina
  3. Ard, hai presente Giuseppe Moscati? Lui può dare lezioni a tutti i medici, ma è un santo (canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1987). Non tutti siamo uguali e l'avidità di denaro (la Gola) colpisce molti di noi. Un abbraccio e un saluto a Modena.

    RispondiElimina
  4. Lo conosciamo, abbiamo anche un quadro e mia moglie è andata nei luoghi dove lui ha operato (questo ancor prima che i mass media ne divulgassero in modo spicciolo e superficiale la sua vita) Qui a Modena esiste il comitato di bioetica (di cui mia moglie è coofondatrice) da vent'anni intitolato proprio a lui. Qui oggi è una bellissima giornata spero anche a Roma Saluti Ard

    RispondiElimina