sabato 2 ottobre 2010

Feisbuc, amici e farisei

Adesso sono tutti pazzi per Feisbuc. E' sulla bocca di tutti, anche di chi non ci capisce niente di Internet e spara asserzioni solo per sentito dire. Ne ho addirittura sentito parlare in chiesa durante una omelia. Feisbuc di qua, Feisbuc di là, tutti pazzi per Feisbuc.

Su una pagina di uno che mi aveva invitato a essere un suo amico ne ho trovati 2.500. Cioè questo tipo avrebbe 2.500 amici. Az! Beato lui. Io quando conto gli amici faccio fatica a contare tutt'e cinque le dita di una mano. Ma forse lui e io attribuiamo alla parola "amico" un significato diverso.

Di quelli che avevo a Verona ne saranno rimasti due; tre? No, forse uno. Qui a Roma il titolo di amico viene concesso con una faciloneria inimmaginabile. Poi, se gli concedi la fiducia che di norma va concessa a un amico (e che lui impappolandoti con le parole si era guadagnato), scopri che sotto la pelle di pecora c'è il lupo. Anzi, talvolta anche il pescecane.

Accipicchia che sberle che mi sono preso! In questo anno 2010 ne potrei contare forse cinque o sei. Lupi, pescecani e farisei. Ah, questi ultimi sono i più pericolosi (anche più dei pescecani), perché ti prendono sottobraccio, avvalendosi della loro ortodossia alla Legge, e ti infilano il coltello nel fianco.

Il lupo lo capisco, è fatto così: ha bisogno di uccidere per vivere. Anche il pescecane ha la sua giustificazione: se non mangia, non campa. Ma il fariseo no! Lui ha di che campare e ha anche la sua fede. Ma quella fede è ostentata, quindi non è sincera; ma agli altri lo appare. E così, prendendoti sottobraccio ed esibendoti la sua fede, ti pugnala alla schiena mentre ti abbraccia.

Gli amici (quelli veri) danno; non chiedono, non insegnano e non ti fanno del male.

4 commenti:

  1. Di FB parlano tutti, più a sproposito che per esperienza personale. Negli ultimi tempi, quando succede qualche disgrazia, parlano delle vittime prendendo le informazioni dai profili personali... di me direbbero solo che sono una gattara probabilmente. Mi immagino nelle redazioni dei giornali tirocinanti "addetti a FB" o addetti a "YouTube": costo zero e informazioni (anche bufale) a non finire.

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  2. Feisbuc è nato di recente, ma l'abitudine dei giornalisti di prendere notizie e informazioni dalla Rete è alquanto vecchia. E sono anche incappati in sonore bufale.

    Ricordo che quando ho sospeso le pubblicazioni di Pagine di Difesa mi ha telefonato un amico giornalista che avevo conosciuto quando iniziai a collaborare con la Gazzetta di Modena (dopo un anno passai al Carlino). Lui collaborava proprio col Resto del Carlino, sperando di essere assunto.

    Ora (assunto da qualche anno) lavora alla sede centrale di Bologna e quando mi telefonò era stato da poco incaricato degli Esteri. Insomma, disperato per la sospensione del mio webzine, mi disse: "E ora dove vado a prendere le notizie?".

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  3. suppongo che il fariseo tradisca perchè è un fariseo ne più e ne meno di un lupo che aggredisce perchè è un lupo

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  4. Ludovico MassimoLancellotti16 ottobre 2010 alle ore 15:38

    Caro Gen dot com,
    inauguro le mie intromissioni nel Suo Blog, sostenendo che può capitare, come a me, di avere più di mille cinquecento connessioni su FB.
    Se si ha una famiglia molto numerosa, sparsa per il mondo, se il legame che lega la propria comunità e quella delle linee di sangue, se si vuole rimanere in contatto con i nipoti, bisogna essere amici anche dei loro coetanei, eppoi ci sono i compagni di scuola, se sei stato figlio di militare, di musicista, di diplomatico hai cambiato molte scuole ed in ognuna hai lasciato l'amico o l'amica con cui hai condiviso in pieno quel periodo. Quindi non è difficile arrivare a tantissime connessioni.
    In effetti la sua riflessione se presa ne concetto deontologico è corretta, gli amici sono una cosa seria, i conoscenti pure, se restano nell'ambito di educazione.
    Infine ogni partecipante a Face Book ha la connessione con 'solo' 120 persone per volta, e quindi puo' avere migliaia di connessioni ma di amici veri pochissimi.
    La saluta cordialmente,
    Ludovico

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