domenica 3 ottobre 2010

Automobilibreria




La mia passione per le macchine – stando a quanto dice mia madre – risale a 40 giorni dopo la nascita. Il nonno con la sua Topolino C mi riportò a Sabaudia (dove risiedevano i miei) da Napoli (dove mamma era andata a partorire a casa di sua madre). Dice mamma che per tutto il viaggio non chiusi occhio.

A Izmir (Smirne in italiano), dove mio padre era stato trasferito, c’erano tante macchine americane: da quelle tutte bombate degli anni Quaranta a quelle con le pinne degli anni Cinquanta. Erano tutte dotate di motori 8V con cilindrate non commensurabili con quelle italiane. E col cambio automatico. Che suono fantastico emanavano quei motori!

Rientrati in Italia, mio padre comprò una Giulietta TI (poi ebbe di seguito una Giulia 1300, una 1750; una Giulia 1300 TI e una GT Junior – cinque Alfa di seguito); e lì si scatenò la mia passione. Sapevo riconoscere marca e modello della macchina solo sentendo il rombo del motore. Col foglio rosa, babbo mi faceva guidare la 1750; con la GT Junior (ormai avevo preso la patente e mi ritenevo esperto) facevo dei numeri da pazzi. Ricordo una curva per immettermi sulla via della Pineta Sacchetti che facevo in sbandata controllata e controsterzo. Che follia!

Ne ho avute tante di macchine (forse una ventina), ma quelle che mi facevano veramente sentire il piacere della guida sono state due Giulietta (una 1600 e una 1800). Sembrava che andassero su due binari. Incollate alla strada. Quando avevo la 1800 volli provare una BMW 1600: mi sembrava di essere su quattro saponette.

Se ne avessi la possibilità, comprerei un capannone e ci metterei la mia collezione di macchine. Ma non me lo posso permettere e quindi mi adatto per ora a collezionare modellini in scala 1/43. La prima collezione, alla quale mi dedicai una trentacinquina di anni fa, è di auto antiche della Rio (azienda che non c’è più) ed è sistemata in una bacheca che tengo nel bagno grande.
Poi ho una collezione di venti Ferrari. Di recente ho iniziato a collezionare modellini di Fiat e Lancia.

Ma non ho molto posto in casa. E allora l’unica soluzione, per non impolverarle e per tenerle bene in vista, si è rivelata quella di porle nella libreria. Non è una gran libreria (saranno 350 libri sì e no), e c’è spazio per i modellini. Così la mia libreria sta diventando una automobilibreria.

3 commenti:

  1. messe li così sembrano in coda sul raccordo con dentro qualcuno al limite della sopportazione per la fila che non finisce.... se le mettessi a lisca di pesce sembrerebbero parcheggiate con il propietario che sta facendo qualcosa di piacevole prima di riprenderla e tornare a casa soddisfatto del giretto che ha fatto

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  2. Opps.... è così che si usa un blog se si sono contento di non aver sbagliato, se così non fosse mi scuso... non volevo, m'è venuto di getto

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  3. Carissimo Gianni,

    ottima idea quella della libreria io le tengo in soffitta, ben custodite, ma in soffitta.
    Al prossimo rientro comincero' l'operazione "Modellini-Libreria"... Qualche libro dovra' cedere il posto ma poco male, bastera' aprire un cassetto e li ritrovo...

    Alessandro

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