giovedì 16 dicembre 2010

Il burattinaio

L’altro ieri dalle parti di casa mia faceva freddo, ma al centro di Roma c’era molto caldo. E non ho capito perché. Non ho capito perché si debba usare violenza per protestare contro un voto in Parlamento, che è una espressione di democrazia.

Per mia fortuna, abito fuori del raccordo anulare e gli avvenimenti di Roma-centro li seguo solo alla televisione. Qui da me è come se fosse un paesino, con il vantaggio di poter prendere la Metro e in qualche decina di minuti essere al centro della Città Eterna.

Lì dove mi piace andare a passeggiare, guardando le vetrine (via del Corso, via Condotti…), ho visto scene di violenza che non hanno alcun senso in una civiltà democratica alla quale abbiamo la presunzione di appartenere. Capisco i cortei, capisco i cartelli, capisco le proteste, ma perché usare cartelli stradali divelti per rompere vetrine? Perché dare fuoco ad autovetture di Forze dell’ordine e di civili?

Civile è chi manifesta il proprio dissenso in modo civile, non chi dà fuoco alle automobili. E poi, se ho capito bene, l’altro ieri in Parlamento si doveva esprimere sulla fiducia al Governo. E qual è il problema? Perché protestare contro un atto di democrazia? La protesta contro un atto di democrazia è una anti-democrazia.

Sto leggendo una Breve storia del fascismo di Renzo De Felice e, a guardare quelle immagini alla televisione, mi sono venute in mente le cosiddette "squadracce" che imperversavano negli anni Venti. Stiamo andando avanti o torniamo indietro? Siamo in democrazia o vivono ancora tra di noi frange di violenti che approfittano di qualunque occasione (politica, sport…) per dare sfogo al loro odio nei confronti del mondo?

Fermo restando il fatto che non ci ho capito niente di questa crisi politica (perché nessuno me l’ha spiegata bene) io mi chiedo una semplicissima cosa: se è vero che al di sopra di ogni burattino c’è un burattinaio, chi è il burattinaio di queste manifestazioni di violenza alle quali abbiamo assistito due giorni fa a Roma?

3 commenti:

  1. proprio tu? proprio tu, che avrai letto Le Bon chissà quante volte, ti poni queste domande? La folla è una mandria di buoi senza padrone (e qui la politica c'entra poco). Ad Halloween e Capodanno da noi i ragazzini cominciano col far esplodere petardi sull'erba, non è abbastanza, li fanno esplodere sul cemento vicino alle auto, non è abbastanza, provano allora nei cestini della spazzatura, non è abbastanza... quando arrivano ai cassonetti sono finalmente felici di sentirne il fragore.
    Piccola cronaca di paese in confronto ai fatti di Roma ma il motivo è sempre il fragore.

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  2. Condivido l'apertura di Marmott79 sul Tuo stupore. Intendiamoci, lo stupore è un sentimento sano, nel senso che bisogna stupirsi e qualche volta non basta – altrimenti si diventa indifferenti o cinici –, ma nel caso degli incidenti in centro non bisogna 'meravigliarsi'.
    Giusto quanto dice Marmott79 sulla meccanica interna, sul congegno che porta a certe manifestazioni estreme, ma io vorrei far osservare anche il clima generale.
    Proprio Tu ne hai scritto tante volte su questo blog. Basta guardarsi intorno… prima dell'ecatombe balcanica uno scrittore ambientò un racconto nello scompartimento di una metropolitana dove le conversazioni più banali in poco tempo esplodevano al calor bianco: tutti contro tutti, come ai tempi di Hobbes.
    Credo che un ripensamento profondo dobbiamo farlo tutti e proprio Tu hai già colto molto bene tanti piccoli dettagli: passar davanti nella fila, parcheggiare di sghimbescio, guidare in modo tracotante, non rispettare le norme più elementari di quella che un tempo si chiamava la 'convivenza civile'.
    Personalmente non credo nemmeno all'esistenza di un burattinaio come persona fisica o gruppo, ma se noi persone raziocinanti non invitiamo con fermezza a voltare pagina… non so proprio…

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  3. Forse non mi sono spiegato. Del resto è difficile farlo cercando di rimanere in duemila battute: bisogna essere come Indro Montanelli. Lui era capace di contenere i suoi 'fondi' nella prima pagina e in duemila battute dire tutto. Io no.

    Ricominciamo daccapo. La folla che è stata riunita a Roma era bene governata dalle regole che ci ha descritto Gustave Le Bon nel suo 'Psicologia delle folle' dei primi del secolo scorso: contagio ed emulazione. La folla acquisisce così una sua personalità e non è più governabile, almeno non sembra.

    Dico 'non sembra' perché, mentre da una parte esistono delle folle governate da chi sa farlo, e le indirizza a modo suo, dall'altra ne esistono altre che vengono riunite da burattinai e poi accada quel che accade. Per quanto riguarda le prime, mi riferisco ai grandi dittatori; leggasi, per esempio, Mussolini, che le sapeva riunire in piazza Venezia e governarle. Per le seconde, esistono burattinai ignoti, che non si vogliono far riconoscere.

    Questi - sempre a mio avviso - sono quelli (o quello) che hanno saputo riunire la folla del 14 dicembre a Roma e poi hanno (come si suol dire) nascosto la mano. Ora io mi chiedo: chi è il burattinaio? Il soggetto del mio post non è la folla, ma il burattinaio. Qualcuno mi può spiegare chi ha mosso quelle diverse identità di folla che poi hanno causato i danni che tutti sappiamo a Roma?

    Questo, in considerazione del fatto che non c'entra niente una dimostrazione anti-governativa mentre il Governo doveva avere la fiducia dalle Camere. Per me quella è stata una intimidazione di squadracce fasciste contro il governo attuale, anche se c'erano persone che con il fascismo non hanno niente a che fare.

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