venerdì 28 gennaio 2011

17 marzo

Il 17 marzo di quest’anno è stato proclamato festa nazionale. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri nella seduta del 28 gennaio. Le scuole e gli uffici pubblici saranno chiusi. La festa sarà preceduta dalla ‘Notte tricolore’, nel corso della quale i negozi potranno restare aperti e vi saranno varie iniziative in tutta Italia. La Rai seguirà l’avvenimento in diretta.

Il 17 marzo 1861 fu proclamato il regno d’Italia dal parlamento piemontese e Vittorio Emanuele II dichiarato re d’Italia. Più tardi allo stesso Vittorio Emanuele fu attribuito il titolo di ‘Padre della Patria’. Ma questo evento è stato tenuto nascosto agli italiani per anni: gli anni della ipocrisia politica.

Lo stesso 4 novembre, originariamente festa delle Forze armate (Vittorio Veneto, 1918) è stato presentato negli anni recenti come ‘Festa dell’Unità e delle Forze armate’. E’ stata come una progressiva smilitarizzazione della Festa del 4 novembre. Ancora ipocrisia.

Apprendo con piacere che il 17 marzo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si recherà a Pantheon a rendere omaggio alla salma di Vittorio Emanuele II. E’ un atto dovuto alla Storia d’Italia (imperitura), non alla politica (transiente). Ma per vari motivi la grande festa dei 150 anni dell’unità d’Italia si farà in occasione del 2 giugno (festa della Repubblica) quando saranno invitati numerosi capi di Stato alla parata militare.

Un altro aspetto della ipocrisia dilagante è il nome della seconda portaerei della Marina militare. La prima fu chiamata Garibaldi (uno dei padri della Patria). La seconda si sarebbe dovuta chiamare Conte di Cavour (un altro padre), ma il nome fu cambiato semplicemente in Cavour. Occorre sapere che Cavour è un paesino del Piemonte, del quale il padre del noto Camillo Benso era marchese: marchese di Cavour.

Poiché Camillo era il figlio cadetto e non gli spettava il titolo di marchese, fu inviato a frequentare l'Accademia militare di Torino e gli fu assegnato dal padre il titolo di conte: conte di Cavour. Chiamare una nave Cavour è come chiamarla Sabaudia, con il nome di un paese. Ma l’ipocrisia politica non ha limiti. Non siamo ancora in grado di riconoscere a pieno titolo il valore della storia patria e del Risorgimento. Come si chiamerà la terza portaerei della Marina? Dovrebbe chiamarsi Vittorio Emanuele II (il vero Padre della Patria), ma chi ne avrà il coraggio?

Quest’anno, per fortuna qualcuno ha sentito il bisogno di ridare al 17 marzo il suo valore storico (non politico). Ma quanto durerà? L’anno prossimo probabilmente ci dimenticheremo ancora di questa data e continueremo a chiamare la festa del 4 novembre ‘Festa dell’unità d’Italia e delle Forze armate’. Ma io conto sul tempo, che è galantuomo e ci restituirà il 17 marzo come data fondamentale per l’unità d’Italia.

2 commenti:

  1. Un passo alla volta. Il Presidente Ciampi fece già un gran lavoro riportando l'Inno alla Scala, nei campi di gioco, tra la gente, chiedendo una bandiera per ogni balcone, riportando in auge feste come il 2 giugno e il 4 novembre. oggi un nuovo passo (peccato che il 17 marzo sia festa solo quest'anno). Stiamo recuperando la nostra italianità come valore dopo che per anni ce ne hanno fatto vergognare e non credo si tornerà indietro.

    RispondiElimina
  2. Bravo,mio Generale !E' gente come Voi, che l'Italia ne avrebbe ancora bisogno !

    RispondiElimina